Ricorderemo il 2021 come l’anno della pandemia da coronavirus, l’anno che ha limitato la nostra libertà di movimento e che ci ha costretto poi, man mano che si abbassavano i numeri inerenti ai ricoveri e alle morti, a uscire di casa ma con le mascherine sul volto.
Le mascherine chirurgiche sono comprese tra i dispositivi medici, hanno la funzione di evitare che chi le indossa possa infettare l’ambiente, mentre le mascherine FFP2 e FFP3 proteggono chi le indossa dagli agenti esterni, per esempio le goccioline di saliva.
Ogni altro tipo di mascherina utilizzato, diverso da quelle elencate, non è un dispositivo medico né un dispositivo di protezione individuale, di conseguenza non è detraibile.
I dispositivi medici rientrano tra le spese valide ai fini della detrazione al 19% ma lo scontrino deve riportare, oltre al codice fiscale dell’acquirente, la conformità del dispositivo con il codice “AD” oppure, in mancanza del codice, deve riportare la marcatura “CE”.
Le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi medici sono detraibili anche se non sono stati acquistati in farmacia ,ma per esempio in erboristeria o al supermercato, purché sullo scontrino siano presenti gli elementi indispensabili già descritti.
Inoltre, per questo tipo di acquisti, non è necessario che il pagamento avvenga con le modalità tracciabili, insomma è possibile eseguire il pagamento in contanti.